Codice Europeo dei Rifiuti: cos’è, perché è indispensabile

Cerchiamo di capirne di più

La produzione e lo smistamento dei rifiuti prodotti è, da sempre, una delle problematiche di maggior rilievo per i governi di tutto il mondo. Negli anni, le autorità hanno cercato di ideare sistemi alternativi di raccolta e stoccaggio, allo scopo di trovare soluzioni capaci di impiegare tali scarti in attività di riutilizzo e riconversione.

Proprio le operazioni di smaltimento, divenute, col tempo, sempre più complesse, hanno spinto la Comunità Europea a ideare il CER, noto anche come Codice Europeo dei Rifiuti. Si tratta di un vero e proprio codice identificativo, che si assegna ad ogni tipologia di rifiuto, in seguito all’analisi di alcune delle caratteristiche dello stesso.

La CBF Laboratori è una società, con sede in Via dello Scalo n. 6, a Montecastrilli (TR), specializzata nell’analisi e nel trattamento dei rifiuti aziendali. I professionisti, nell’effettuare l’intervento richiesto, basano le osservazioni proprio sulla verifica del Codice Europeo dei Rifiuti.

 

Il meccanismo

 Come già analizzato, il CER è un codice identificativo che si assegna a un determinato rifiuto, all’esito dell’osservazione di alcuni tratti distintivi. Questa sequenza numerica, composta da sei cifre, viene destinata al rifiuto in base alla composizione ed alla provenienza dello stesso. Dal 2002 il Codice Europeo dei Rifiuti è stato recepito anche in Italia, in sostituzione della precedente normativa, sorpassata da un sistema di gestione più snello e funzionale.

I codici CER si dividono in due categorie: pericolosi, generalmente indicati con il simbolo asterisco dopo la sequenza numerica e non pericolosi. Per determinare la pericolosità di un rifiuto, così che questo possa ricevere il giusto codice CER, solitamente, si usano i criteri precedentemente analizzati. Nella maggior parte dei casi, la pericolosità deriva dalla stessa tipologia del materiale, tanto da non rendersi necessario alcun tipo di valutazione ulteriore.

Ma cosa succede, invece, se tali informazioni non sono conoscibili, ad esempio, a causa di un’anomalia nella scheda di sicurezza? In questi casi, sono specifiche analisi di laboratorio a fornire risposte concrete, tramite l’osservazione dei valori soglia individuati dalle normative di settore, il cui superamento, nel rifiuto oggetto di esame, determina la pericolosità dello scarto.

 

I risvolti pratici

 Una volta compreso il meccanismo di assegnazione del Codice Europeo dei Rifiuti è bene osservare quali siano i risvolti pratici dell’utilizzo di tale sistema di classificazione. Le analisi che spesso si rendono necessarie per determinare la natura e, di conseguenza, l’eventuale pericolosità degli scarti, consentono agli esperti incaricati di collaborare con il produttore di tali sostanze, al fine di determinare l’assegnazione del codice CER e le modalità di trattamento più corrette, siano esse relative al semplice recupero o alle operazioni di smaltimento vere e proprie.

È esattamente questo che conferisce estrema importanza al Codice Europeo dei Rifiuti: si tratta di un sistema efficace e funzionale capace di consentire l’esatta individuazione del rifiuto e, con esso, la scelta più corretta in materia di trasporto, lavorazione o distruzione del materiale di scarto.

La società specializzata CBF Laboratori (tel. 0744/1923202) è in grado di analizzare qualsiasi elemento e sostanza, comprese materie come rocce da scavo, terra ed inerti. Dopo averne verificato l’impatto ambientale e la composizione, i professionisti dell’azienda potranno assicurare al cliente risposte chiare e precise sulle successive fasi di trattamento dei rifiuti.