Inquinamento ambientale e COVID-19: cosa sappiamo ad oggi

Meglio fare chiarezza

Subito dopo la diffusione della pandemia globale da COVID-19, gli studiosi di tutto il mondo hanno concentrato le loro attenzioni su tutto ciò che poteva essere, in qualche modo, collegato al virus. Il risultato è stata la nascita di centinaia di teorie sul tema, tutte differenti ma tutte accomunate dall’intenzione di fornire risposte concrete a quella che è stata, ed è tuttora, una delle pagine più buie della storia moderna. Tra i vari argomenti trattati, una delle ricerche più significative è quella che analizza la correlazione esistente tra inquinamento ambientale e COVID-19, evidenziando possibili collegamenti fra i due eventi.

L’azienda CBF Laboratori, di Via dello Scalo n. 6, a Montecastrilli (TR), da molti anni nel campo delle analisi e delle perizie ambientali, ha immediatamente compreso l’importanza di tenere sotto controllo l’inquinamento ambientale, attraverso la predisposizione di piani mirati, formulati allo scopo di arrestare o, quantomeno, fronteggiare l’incessante proliferazione del Coronavirus.

La teoria

 L’attenzione degli esperti che hanno lavorato alla ricerca si è concentrata, nello specifico, sui potenziali effetti dannosi del particolato fine sull’organismo umano. Analizzando i dati provenienti dalle città maggiormente colpite dall’inquinamento ambientale, infatti, gli studiosi hanno potuto constatare che i soggetti esposti ad alte concentrazioni di smog e sostanze inquinanti presentano un sistema respiratorio più debole e, di conseguenza, facilmente attaccabile da una malattia come il COVID-19, noto per le sue conseguenze a livello respiratorio.  A definirsi determinante non è solo l’esposizione al particolato, ma anche la durata del periodo di tempo in cui tale esposizione di è verificata. Più lungo è il segmento temporale, maggiore è il rischio di contrarre il virus. È proprio da questo che si è partiti per determinare la possibile incidenza dell’inquinamento ambientale sulla diffusione della pandemia, poiché il COVID-19 si trasmette, in via principale, attraverso le cosiddette goccioline respiratorie, il cui passaggio può avvenire a causa di uno starnuto, di un colpo di tosse o addirittura di una conversazione a distanza ravvicinata. Secondo gli esperti, considerare l’ipotesi che esista una stretta relazione tra i due elementi oggetti di osservazione, permetterebbe ai governi di ideare sistemi di contenimento del COVID-19 basati proprio sulla riduzione di emissioni ed inquinamento ambientale.

Il caso della Pianura Padana

Quello che ha convinto gli studiosi italiani ad appoggiare la teoria di un collegamento fra Inquinamento ambientale e COVID-19 è l’attenta osservazione di quello che è accaduto nel luogo maggiormente colpito dal virus sull’intero territorio nazionale. Le Regioni del nord Italia ed in particolare la Pianura Padana, hanno registrato un livello altissimo di contagiati, tanto da diventare la prima zona rossa dello stato. Questo dato, confrontato con quelli relativi al tasso di inquinamento locale, dà una chiara immagine di quanto teorizzato finora. La preoccupante presenza di un quantitativo enorme di emissioni e di polveri sottili, già registrata in tempi non sospetti, ha generato negli esperti la convinzione che esista una correlazione concreta tra la diffusione del COVID-19 e gli effetti dell’inquinamento ambientale. Questo, determinando un incremento della risposta infiammatoria a livello polmonare, potrebbe, infatti, aver contribuito, in maniera significativa, alla comparsa dei sintomi più gravi del Coronavirus.

Nonostante la linearità delle riflessioni appena analizzate, però, è bene precisare che per essere certi di una simile teoria è necessario effettuare rigorosi studi epidemiologici, ai quali seguirà una raccolta dati, a livello ambientale e clinico, che confermi le ipotesi degli studiosi di settore. Il raggiungimento dell’obiettivo passa anche dalle consulenze ambientali professionali, come quelle svolte da CBF Laboratori, società specializzata nel settore chimico-biologico-ambientale. Per ulteriori dettagli contatta gli esperti al numero 0744/1923202.